Onorevoli Colleghi! - Il Corpo militare della Croce Rossa italiana (CRI) è un corpo ausiliario delle Forze armate, per l'assolvimento dei compiti umanitari stabiliti dalle convenzioni e dalle risoluzioni internazionali.
      Le norme sullo stato giuridico, il reclutamento, l'avanzamento del personale militare della CRI sono assai vetuste, in quanto sono state adottate con regio decreto 10 febbraio 1936, n. 484, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 77 del 2 aprile 1936, in situazione assai diversa da quella attuale.
      Il Corpo militare, sin dalla sua costituzione, si è sempre distinto per gli interventi sia in corso di conflitti armati (sgombero e cura dei feriti e dei malati), sia in tempo di pace (adoperandosi nel soccorso sanitario di massa con l'impiego di reparti, unità e formazioni campali allo scopo destinati).
      Il Corpo militare della CRI partecipò attivamente anche al soccorso in occasione di tutte le pubbliche calamità degli ultimi settant'anni, sia in patria che all'estero: dall'alluvione del Polesine (1951) al terremoto del Belice (1968), dal terremoto del Friuli (1976) a quello dell'Irpinia (1980), per non dimenticare l'intervento in Armenia (1988) ed altri interventi. Molti sono stati i caduti del Corpo militare dalla sua costituzione ad oggi, sospinti dalla fedeltà alla patria e dagli alti ideali della CRI. Gli stessi militari della CRI sono oggi costantemente impegnati nell'assolvimento delle molteplici meritorie attività di istituto, in Italia e all'estero, della stessa CRI.
      Tutto il personale del Corpo militare è assoggettato al regolamento di disciplina e

 

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al codice penale ed è ad esso attribuita la qualifica di pubblico ufficiale. Attualmente il Corpo militare è presente in Iraq ed in Afghanistan, ma è probabile un suo schieramento anche nel teatro libanese.
      I militari della CRI, purtroppo, non sono stati inclusi nei provvedimenti che negli ultimi anni hanno modificato le norme sia sullo stato degli ufficiali, che su quello dei sottufficiali e della truppa dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica. Allo stato attuale il personale direttivo (ufficiali) non ha durata limitata, poiché permane nei ruoli a vario titolo anche fino a settantotto anni.
      I militari della CRI, pur essendo destinatari della normativa suddetta, a differenza dei pari grado in servizio nelle Forze armate, hanno tutti i doveri (sono soggetti alle leggi penali militari, ai regolamenti di disciplina militare, alla giurisdizione militare) propri dei militari delle Forze armate, di cui sono ausiliari e al cui fianco operano, ma non hanno gli stessi diritti e non usufruiscono di alcuna forma di tutela a favore del personale.
      Alla luce di quanto esposto è opportuno pertanto tenere rigorosamente separata la componente militare dalle altre componenti a struttura civile della CRI. Sono molte, e di difficilissima qualificazione giuridica, le strane commistioni che, allo stato dei fatti, si potrebbero involontariamente ingenerare con una sovraesposizione delle componenti a vocazione civile su quella militare. In realtà i militari della CRI non partecipano, per la loro specialissima natura, essendo già ex lege inquadrati e gerarchicamente ordinati, alle elezioni dei propri vertici come avviene per le altre componenti.
      I militari della CRI, loro malgrado, sono sottoesposti e mal interagiscono con il personale civile, risultando in posizione subordinata ai soggetti civili, eletti o delegati, soprattutto a seguito del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 7 marzo 1997, n. 110, con cui è stato approvato il nuovo statuto dell'Associazione italiana della Croce Rossa. Pertanto diventa urgente un provvedimento di riforma. Da precisare, altresì, che alcune componenti della CRI, al momento dell'emanazione del regio decreto n. 484 del 1936, non esistevano. Al fine di rimuovere questa grave disparità di trattamento tra i militari della CRI ed i loro pari grado delle Forze armate, si sottopone all'attenzione del Parlamento la presente proposta legge in materia di stato giuridico, reclutamento, avanzamento e trattamento economico del personale del Corpo militare della CRI e se ne auspica una rapida approvazione.
 

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